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Verso la fine degli anni ’90, 108 decide di abbandonare il lettering classico per elaborare un discorso personale sulla forma astratta nello spazio cittadino, industriale e naturale. Artista eclettico e seguace dell’arte primitiva, 108 diventa presto una figura importante nel post-graffitismo europeo. Il suo lavoro trova ispirazione dalle opere di Kandinsky, Richard Long, passando dal Bauhaus fino ad arrivare all’arte primitiva e allo sciamanesimo locale. Forme pure e cariche di significato simbolico, con forti richiami al mondo del subconscio e che si distanziano con ferocia da ogni tipo di rappresentazione del conosciuto, si sviluppano sui muri di mezza europa: dai grandi centri urbani alle periferie, da paesi di campagna a cittadine più piccole come Lugano. Il dipinto è realizzato su una parete di una casa privata nel nucleo di Bré sopra Lugano, villaggio di montagna rimasto fedele all’architettura rurale di un tempo e arricchito da svariate opere d’arte presenti in tutto il nucleo storico.